lunedì 3 giugno 2013

Sonetti


Lo specchio non mi convincerà che sono vecchio,
finché tu e giovinezza avrete la stessa età;
ma quando in te io scorgerò i solchi del tempo
attenderò che morte dia pace ai giorni miei.
Poiché tutta la bellezza che ti inonda
altro non è che degna veste del mio cuore
che vive nel tuo petto, come il tuo nel mio:
come potrei dunque esser io più vecchio?
Perciò, amore, abbi cura di te stesso
così come io farò, non per me, ma per te
custodendo il tuo cuore che terrò così prezioso
qual tenera nutrice il suo bimbo da mal protegga.
Non sperare nel tuo cuore quando il mio sarà distrutto:
tu mi hai donato il tuo non per averlo indietro.



Chi è in favore delle proprie stelle
si vanti di pubblico onore e superbi titoli,
mentre io, cui la sorte nega simili trionfi,
godo insperatamente chi maggiormente apprezzo.
I favoriti dei potenti schiudono i bei petali
soltanto come calendule allo splendor del sole,
è già sepolto in loro il loro proprio orgoglio
perché alla prima nuvola cade la loro aureola.
L'eroico combattente, famoso per valore
se dopo tante vittorie subisce una sconfitta,
per sempre vien radiato dall'albo dell'onore
e in più dimenticato ogni successo ardito:
felice sono io che amo e son riamato
dove l'amor non cambia né può esser ripudiato.



Non sia mai ch'io ponga impedimenti 
all'unione di anime fedeli; Amore non è amore 
se muta quando scopre un mutamento 
o tende a svanire quando l'altro s'allontana. 
Oh no! Amore è un faro sempre fisso 
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; 
è la stella-guida di ogni sperduta barca, 
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. 
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote 
dovran cadere sotto la sua curva lama; 
Amore non muta in poche ore o settimane, 
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: 
se questo è errore e mi sarà provato, 
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.


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