mercoledì 21 dicembre 2016

Una lunga estate crudele...a Natale

Leggere sotto Natale un libro ambientato in estate? Fatto!
Si tratta di Una lunga estate crudele di Alessia Gazzola, uno dei numerosi episodi della vita di Alice Allevi, specializzanda in medicina legale con la passione dell'investigazione. Grazie alla fiction di Rai Uno con protagonista Alessandra Mastronardi nei panni di Alice, i libri della Gazzola, peraltro già famosi, hanno avuto un nuovo slancio. Questo episodio della serie è ambientato in una torrida estate e fa uno strano effetto leggere di un caldo soffocante mentre qui in Sardegna siamo attraversati da una pioggia inaudita ormai da tre giorni.
Stavolta il caso che Alice dovrà investigare è ambientato nell'affascinante mondo della recitazione: in una cripta segreta del Teatro del Bardo, infatti, viene rinvenuto il cadavere di un attore scomparso parecchi anni prima. Trovare il colpevole a tanti anni di distanza non sarà facile. Nel frattempo Alice sente la necessità di fare chiarezza dentro se stessa, proprio ora che riceve le attenzioni inaspettate da parte dello studioso di antropologia Einardi, le scostanti provocazioni del famigerato CC e la presenza costante -solo nella sua mente- del ricordo di Arthur.
Il giallo è leggero, come gli altri della serie, ma scorrevole. La narrazione è ben equilibrata fra le indagini e le disavventure spassose di Alice, che riuscirà addirittura a far cadere nel water l'iPhone di Claudio.



domenica 16 ottobre 2016

La strana biblioteca -Murakami Haruki

Cari lettori,
questo che sto per recensire è il primo libro che leggo di Murakami Haruki. Probabilmente non è abbastanza per comprendere lo stile di un autore, infatti mi sono ripromessa di scovarne altri per farmi un'idea più precisa.
La strana biblioteca è un racconto più che un romanzo, molto breve, molto simbolico e questa è un'edizione illustrata, molto bella.
L'atmosfera è onirica, un po' inquietante: un ragazzino entra in una biblioteca con l'intenzione di portare a casa uno o due libri da leggere e invece vi si ritrova intrappolato, imprigionato da un vecchio che vuole mangiare il suo cervello e sorvegliato da un uomo-pecora. Il rischio di non tornare mai più a casa è alto, le speranze di fuggire sono pochissime. Per fortuna compare una ragazza bellissima e sconosciuta...
Anche se l'atmosfera del libro è alquanto ansiogena, la scrittura è calma, pacata, come se raccontasse una vita banale. Probabilmente è una storia simbolica, una storia sul potere dei libri, sul potere della lettura, l'unica attività in grado di darci le chiavi per fuggire dalle nostre stesse prigioni. Dalla prigione della noia, dalla prigione dell'infelicità.
Forse non è il romanzo di Murakami che mi aspettavo, Non importa. Ritenterò. In ogni caso, questa brevissima fiaba mi ha colpita con la sua brevità e con la sua simbolicità profonda.


Le biblioteche contengono storie. Le storie contengono universi. E certi universi possono essere molto pericolosi.
Foto della mia copia de La strana biblioteca.

lunedì 10 ottobre 2016

I misteri di Chalk Hill -Recensione

Cari lettori,
oggi vi parlo di un libro che ho letto quest'estate e che mi è piaciuto molto. Si intitola I misteri di Chalk Hill e l'ho acquistato a pochi centesimi perché era l' offerta del giorno sul mio Kindle. Si tratta di un romanzo di Susanne Goga che sul sito Giunti viene classificato come storico. Io direi piuttosto che si tratta di un mistery ambientato alla fine dell'Ottocento in Inghilterra.
L'atmosfera è fin da subito molto intrigante e ricorda un po' Cime Tempestose un po' Giro di vite, quando una giovane istitutrice tedesca -Charlotte- abbandona la sua terra per recarsi a lavorare presso una ricca famiglia inglese, appunto come insegnante privata della bambina di Chalk Hill, Emily.
Copertina del libro vista sul mio Kindle
Fin dal suo arrivo in terra straniera, Charlotte si accorge di come gli inglesi siano inclini allo spiritismo: siamo negli anni in cui dilagano a macchia d'olio pratiche come sedute spiritiche e contatti con l'aldilà attraverso medium o presunti tali. L'istitutrice è molto scettica riguardo questi argomenti, ma ben presto si troverà coinvolta in eventi tali da scardinare tutte le sue certezze. Emily, infatti, bambina intelligente e affettuosa, brillante e diligente, ha da poco perso sua madre in circostanze misteriose di cui nessuno vuole parlare. La morte di Lady Ellen sembra essere un tabù. Fino a che Emily non inizia a vedere e parlare con la madre morta, mettendo a repentaglio la propria vita. A questo punto bisogna indagare, non è più possibile tacere sui terribili eventi che portarono alla morte di Lady Ellen. E Charlotte, con l'aiuto di un affascinante giornalista che collabora con un ente parascientifico che si occupa di casi al limite fra normale e paranormale, romperà il muro del silenzio che avvolge Chalk Hill.
La trama è ben congegnata, con un finale che forse è un po' prevedibile ma che comunque non stona nell'insieme. I personaggi sono tutti molto interessanti, anche se trovo fuorviante l'indicazione nella trama che marca fin troppo la componente romantica del libro. Non vi è quasi nulla della storia d'amore fra Charlotte e il giornalista che la aiuta nelle indagini. Sicuramente si intuisce un possibile sviluppo, ma il libro resta incentrato sulla vicenda del fantasma di Lady Ellen. Bellissime le descrizioni dei luoghi e le atmosfere create, che conferiscono quel giusto brivido che ben si addice alle storie di fantasmi.
Un libro che, dovessi tornare indietro, ricomprerei sicuramente.

lunedì 19 settembre 2016

La relatività del tempo

Albert Schweitzer
era già un musicista apprezzato, nonché filosofo e teologo quando, nel 1905 capì di voler fare il medico missionario in Africa. Aveva 38 anni quando conseguì la laurea. Nel 1952 fu insignito del Premio Nobel per la Pace.
Non avere paura di inseguire i tuoi sogni. Non esiste limite di tempo alla realizzazione dei nostri progetti.

martedì 6 settembre 2016

Io prima di te- dal libro al film

Cari lettori, so di avere diverse recensioni in sospeso, ma oggi voglio parlarvi di Io prima di te, libro/film da cui non riesco a uscire. Vi è mai capitato di leggere un libro o vedere un film così coinvolgente che per i giorni seguenti vi restano addosso le sensazioni che vi ha fatto provare?
Ecco più o meno è quello che sta succedendo a me.
Stavolta, come mi capita solo raramente, ho visto prima il film e poi ho letto il libro, che comunque avevo in programma da molto tempo.
Il film è stupendo, gli attori veramente formidabili. Credo che la scelta di Emilia Clarke nei panni di Lou e Sam Claflin in quelli di Will sia assolutamente la più azzeccata in assoluto. Non saprei immaginare altri interpreti. Se devo dire la verità, hanno dato ai personaggi del libro ancora più carattere.
Louisa Clark è positiva, dinamica, tenace. Ma non ha il coraggio di vivere davvero la sua vita, di uscire dal guscio. William Traynor aveva il pieno controllo della sua vita, un lavoro da leader, soldi, donne. Dopo l'incidente, perde tutto. Persino il controllo delle proprie gambe e braccia.
Così, promette ai suoi genitori sei mesi di vita, dopo i quali si recherà in una clinica in Svizzera per abbandonare per sempre una vita che ormai detesta.
È per questo motivo che i genitori di Will assumono Louisa: affinché lei gli faccia vedere che ci sono ancora delle cose che può fare e che le possibilità di essere felice non sono finite.
L'amore li coglie entrambi alla sprovvista, lei con la sua spontaneità coinvolgente, lui con il carisma che neppure la tetraplegia è stata in grado di togliergli.
Ora smettete di leggere, se non volete che vi rovini il finale.
Per tutto il libro sembra che Lou stia riuscendo a convincere Will che la sua vita ha ancora un senso. Ma il lieto fine non è di questa storia. William è troppo caparbio, nulla potrebbe fargli sopportare una vita tanto dura, neppure l'amore per Louisa, che anzi gli ricorda tutto ciò che con lei non può fare. E così, a Louisa non resta che stargli accanto fino alla fine.
E, paradossalmente, nonostante la sua scelta di morire, sarà lui a insegnarle a vivere. A vivere davvero.
Il libro, rispetto al film, ha naturalmente molti dettagli in più: la vita familiare di Lou e il rapporto fra i genitori di Will; il racconto della violenza subita da Lou, che l'ha resa così spaurita; il modo in cui Will riesce finalmente a farla uscire dal senso di colpa e le restituisce tutte le opportunità che quell'evento le aveva tolto. La scena bellissima in cui i due protagonisti si fanno un tatuaggio. Eppure questi tagli necessari non tolgono intensità al film, anzi, forse gliene conferiscono di più, in 111 minuti nei quali il focus è sempre sulla storia d'amore.
Perché, dopotutto, Io prima di te è soprattutto questo: una meravigliosa, forte, dirompente storia d'amore.

martedì 16 agosto 2016

Jolly Roger- Le chiavi dello scrigno

Cari lettori,
oggi vi parlo di un libro che ho appena terminato e che mi ha fatto compagnia in queste vacanze. È il secondo volume della saga Jolly Roger di Gabriele Dolzadelli, di cui avevo parlato tempo fa. Si intitola Le chiavi dello scrigno ed è proprio su queste chiavi che ruota l'episodio.
La trama.
1670. Il nobile francese Jean Louis Lafayette, esiliato sull'isola di Puerto Dorado, nel Mar dei Caraibi, viene a conoscenza dell'ubicazione di uno scrigno capace di cambiare le sorti del mondo intero. 
In una sola notte gli equilibri politici, costruiti nel corso di nove anni sulla piccola isola, crollano miseramente dando inizio a una serie di eventi che metteranno a ferro e fuoco la colonia contesa. Così, mentre il giovane Sid continua la ricerca del fratello Alexander e il temibile Ludwig Van Hossell si prepara a catturare il comandante dei ribelli soprannominato “El Diablo”, inizierà una vera e propria guerra per il possesso delle quattro chiavi che aprono il misterioso scrigno. 
Niente sarà più come prima e i protagonisti conosciuti nel primo volume “La terra di nessuno” daranno prova di ciò di cui sono capaci per realizzare i propri desideri e ambizioni.

La trama, come potete vedere è abbastanza articolata e io suggerisco comunque di leggere prima il volume precedente, perché i personaggi sono tanti e altrimenti non è facile orientarsi. Rispetto all'esordio, la scrittura di Gabriele Dolzadelli è notevolmente migliorata, meno accademica, più naturale. La vicenda ci guadagna, la lettura si fa più scorrevole e avvincente anche perché lo scrittore ha ridotto drasticamente le parti descrittive e privilegiato l'azione.
Ritroviamo naturalmente Sid, il protagonista della vicenda, un giovane alla ricerca di suo fratello. Ma anche i personaggi femminili, come Elizabeth e Annette, che risultano ben studiati e di carattere.
Ho trovato interessanti e ben caratterizzati anche gli altri personaggi. L'autore ha fatto davvero un gran lavoro ad approfondirli tutti.
Ogni capitolo ci porta in una nuova scena, quasi come a teatro. Cambiano i luoghi e cambiano i personaggi, come pezzi di un puzzle che solo alla fine formeranno un quadro uniforme. Così il lettore non si annoia e crea delle supposizioni per cercare di sbrogliare la matassa prima che sia la lettura a farlo.
Insomma, se già vi era piaciuto La terra di nessuno, Le chiavi dello scrigno non è da perdere.
Se, invece, La terra di nessuno non vi ha appassionato, vi assicuro che in questo secondo volume l'atmosfera si fa più calda. E se amate l'avventura, qui di sicuro ne troverete in abbondanza. La vicenda non è finita qui: l'autore ha già scritto il terzo volume e ora sta stendendo il quarto. Un'ottima notizia per chi ama le storie di pirati.
Potrete trovare il libro su Amazon ad un prezzo davvero fantastico.

martedì 9 agosto 2016

E venne chiamata due cuori -Recensione

Cari lettori,
oggi vi parlo di un libro che mi ha colpita nel profondo.
Avevo appena finito di leggere La via del male, di cui trovate la recensione due post indietro. Urgeva un altro libro, ma, essendo al mare, avevo a disposizione soltanto un'edicola.
Sono entrata. Lo scaffale dedicato ai libri era un po' deludente: perlopiù libri già letti o che non mi interessavano. Poi ho visto questo, una sola copia: E venne chiamata due cuori, di Marlo Morgan. Ne avevo già sentito parlare. Lo prendo.
Direi che non mi sono pentita.
Si tratta di una storia vera: una donna medico americana si reca in Australia per un progetto lavorativo, ma non sa che questo viaggio le cambierà la vita. Senza neppure rendersene conto si troverà a vivere parecchi mesi a contatto con una tribù di aborigeni, la Vera Gente. E scoprirà il senso vero dell'umanità, della vita, del Tutto divino che collega ogni cosa. Una storia che è un vero privilegio poter leggere. Ringrazio l'autrice per averci donato in un libro così chiaro il racconto di un'esperienza straordinaria, di averci svelato verità che -presi come siamo dalla routine e dai mille impegni- abbiamo ormai dimenticato. O forse non abbiamo mai conosciuto.
Un viaggio stupendo, dove ogni filo d'erba può insegnare qualcosa. Dove ogni cosa ha un perché e dove tutto si muove all'unisono, seguendo il ritmo perfetto dell'universo.