Il cacciatore di aquiloni
è un libro di quelli che ti entrano dentro e che porti con te per sempre.
Magari dimenticherai, col passare degli anni, i nomi dei protagonisti. Ma non
potrai mai scordare il fluire impetuoso dei sentimenti che quella lettura ha fatto
nascere.
L’amicizia tra Amir e Hassan,
così diversi eppure così vicini, sembra dover durare per sempre. Ma la vita, a
volte, è più dura di quanto due bambini possano immaginare. La violenza subita
da Hassan e soprattutto il senso di colpa che Amir si porterà dentro per anni
per non essere riuscito a proteggere il suo amico, per non aver avuto neppure
il coraggio di ammettere che la paura l’aveva immobilizzato, sono i
protagonisti indiscussi di un romanzo che dà tutto lo spazio possibile ai
sentimenti e agli uomini che spesso ne sono vinti.
L’umana natura viene scandagliata
sapientemente dalla penna dell’autore, che non ci risparmia la terribile
ipocrisia di cui tutti gli uomini sono capaci. Parole che pesano come macigni,
pagina dopo pagina, su un lettore che divora la storia senza riuscire mai a
saziarsi.
Dimenticate gli stereotipi, i
luoghi comuni, i finali scontati. Questo romanzo vi stupirà per il realismo
spesso crudo, commovente.
Seguiamo la vicenda con gli occhi
di Amir. La sua vita, ora, è in America. Lontano da Kabul. Lontano da quel
tragico evento che ha segnato per sempre il destino del suo migliore amico. Ma
non solo. Amir vive come se qualcosa in fondo al suo cuore si fosse spezzato,
una parte di lui è destinata a rivivere in eterno quel terribile momento in cui
lui è rimasto impotente a guardare. E il lettore vive tutto questo disagio con
estremo coinvolgimento. Non si arrende all’idea che non ci sia più nulla da
fare, prosegue con la lettura, assetato di un riscatto. Che arriva quando Amir
parte dall’America e torna a Kabul per ritrovare il figlio di Hassan. Il
destino sta dando ad Amir una possibilità per saldare il conto col suo passato.
Kabul non è più quella che Amir
ricordava. Ora è una città che piange, devastata dalla guerra. E Amir dovrà
affrontare verità difficili, che riaprono vecchie ferite e ne creano di nuove.
Forse ancora più profonde.
Il finale lascia al lettore il
desiderio di girare ancora pagina, di vedere come finisce davvero la storia. E
invece, ancora una volta, Hosseini ci stupisce per il realismo che fa da perno
a tutta la storia. Dobbiamo accontentarci di questo finale, e riflettere sul
fatto che ogni scelta porta con sé delle conseguenze spesso irrimediabili.
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